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    SMODANDO
    Il ciclo di opere Smodando, è un Accantando[1] pensiero sulla moda.

    Un blando aspetto del fenomeno "moda", caratterizzato dal lento rinnovarsi delle fogge degli abiti, era già presente anche nel lontano passato; erano, però, variazioni di elementi di eleganza e di distinzione riservati a pochissimi.

    E' con l'avvento del prêt-à-porter (pronto da portare) - avvenuto nella seconda metà del Novecento, con la sua abbondante offerta di capi standardizzati e già pronti da indossare - che nasce e si afferma il vero fenomeno della moda. Un modo nuovo, e per alcuni aspetti sconvolgente di produrre l'abbigliamento, che ha esautorato dal compito le tradizionali sartorie artigianali, trasferendolo all'industria e alle sue straordinarie capacità di produrre su vasta scala. In conseguenza dell'efficienza industriale, si è resa impellente la necessità di promuovere, a dismisura, la vendita degli abiti prodotti, attivando specifiche strategie pubblicitarie e di marketing, che fornissero al mercato continui stimoli e sempre nuove opportunità di acquisto, al fine di massimizzare la frenetica circolarità insita in: produrre, vendere, comperare, usare, gettare.

    E' in antitesi a questa scellerata produzione usa e getta, alle sfilate che la sostengono e all'effimero sistema della moda che si attiva Smodando.

    Il ciclo si caratterizza anche per due operatività distinte, ma convergenti: la "S" privativa[2], e il legame sinergico che si stabilisce tra il video Smodando[3] e le opere correlate, affinità che attivano l'intreccio dei rispettivi linguaggi, amplificando la tematica comune.

    Al ciclo Smodando - realizzato nel periodo giugno - luglio, 2015 - appartengono trenta opere bidimensionali: dieci da 70 x 100 cm e venti da 30 x 40 cm tutte pezzi unici da produrre con stampa digitale. Al ciclo appartiene anche il video Smodando, nel quale il ritmo delle immagini esemplifica l'incalzante susseguirsi delle mode, il cui carico di seduzione e desiderio e i folli tratti di effimera creatività sono metaforicamente espressi - in apertura e chiusura del video - da un breve episodio, di intenso desiderio e follia, estratto dal film Amarcord di Federico Fellini.

    Luglio 2015, Luigi Dellatorre

    [1] Dal 2008 ho attivato la pratica dell'Accantando - forma gerundiva del neo verbo accantare: mettere accanto - pensiero ed azione artistica che esalta una realtà plurima, instaurando una continuità tra un passato ed un presente che si schiude al futuro.
    [2] La "S" privativa - introdotta per la prima volta con il ciclo Accantando: scalcio, 2012 - ha la funzione di stravolgere il significato canonico dei vocaboli, creando delle "non parole".
    [3] Smodando, 2015, DVD, colore, sonoro, 9:23, 3 copie.