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    ALTRE OPERE 2002-1999
    Altre opere 2002-1999 non è il titolo di uno specifico ciclo di lavori, ma solo una denominazione di comodo che mi permette di raggruppare delle opere attorno ad una temporalità definita, in modo da formulare alcune riflessioni sui lavori più significativi che ho realizzato negli intervalli, fra un ciclo di opere e l'altro, di questo periodo.

    - Le nove opere intitolate D'après Oliviero Toscani. Mamme 1999, 1999 - lavori da parete, ma provvisti di un consistente aggetto - evidenziano le alterazioni che ho arrecato al codice comunicativo di nove immagini pubblicitarie che riproducono delle mamme in atipici abbigliamenti.

    Tali immagini, prelevate da una rivista di promozione commerciale, erano stampate su pagine contigue, ma appartenenti a fogli diversi. Togliendo i punti metallici che rilegavano la rivista, e liberando i vari fogli, le riproduzioni delle mamme sono cambiate totalmente: tutte avevano perso la metà inferiore del corpo ed acquisita quella appartenente ad un'altra mamma. Solo una, quella riprodotta nelle pagine centrali della rivista, si è salvata da tale rovinosa sorte: è stata "miracolata"! Per questa fortunata circostanza e per la modalità con la quale era raffigurata si è meritata, nel titolo dell'opera che la incorpora, lo speciale attributo: "...come una madonna".

    Un'altra caratteristica di queste opere è la presenza di una rete che imbriglia le immagini parcellizzando la visione e suggerendo l'idea di una grata che si oppone allo sguardo dell'osservatore.

    - Le opere: 10-11-1999 ore 13.33. E' scattata l'ora x: è nato Corrado!, 1999; Dormi tranquillo e asciutto Lines notte assorbe tutto, 2000 e 74 albe, 2000 le ho eseguite in riferimento alla nascita di mio figlio Corrado. La prima è un'opera da parete, la seconda è una videoscultura e l'ultima è una scultura. Questi lavori, pur intrisi delle emozioni generate dal felice evento, ho cercato di realizzarli senza indulgere troppo ai sentimenti che li hanno generati.

    - L'installazione Sedia cocciuta, 2000 - costituita da una sedia, tre opere da parete ed una sonorizzazione ambientale - deriva il suo titolo dai taglienti cocci di vetro applicati sulla seduta della sedia, i quali, oltre a richiamare l'attenzione sul potenziale pericolo e sull'annullamento d'uso del manufatto, rimandano i miei pensieri ai cocci di bottiglia che venivano posti sulle sommità dei muretti di recinzione, alla poesia di Eugenio Montale Meriggiare pallido e assorto, alle ferite della Body Art, ai prodigi dei fachiri...

    - Il video Al di là del mio naso, 2001 attraverso la tonalità giallo acido delle immagini, il particolare montaggio e l'innocente quanto esplicito sonoro, esemplifica il mio mesto ed ironico pensiero su Vigevano, la città in cui abito.

    - Con l'installazione Tempo: cronologico, meteorologico, organico..., 2001 mi sono interrogato sul tempo, la sua natura, la sua percezione... il suo trascorrere. A tal fine ho reso percepibili le tre modalità di tempo esplicitate nel titolo, attraverso la presenza di tre loro simboli: un orologio, una cartina meteorologica ed alcuni pulcini. Un'altra componente simbolica di quest'opera è riscontrabile nella forma triangolare e mobile, in quanto dotata di ruote, della struttura-recinto la cui sagoma suggerisce l'idea di freccia del tempo. Freccia tesa verso un tempo progressivo o circolare? Fanno parte dell'installazione anche dieci numeri, da zero a nove, realizzati in grandi dimensioni e dipinti di bianco. Essi sono ammucchiati davanti alla punta della struttura-recinto a simboleggiare la possibilità di misurare il tempo: un mucchio di tempo! Un tempo già trascorso o in divenire? Forse un'entità valutabile attraverso il calcolo della grandezza fisica, ma umanamente percepita come imponderabile e misteriosa.

    - La scultura S.O.S.?, 2001 l'ho realizzata non solo per stimolare delle riflessioni sulle condizioni della nostra Terra, ma anche per essere partecipata e resa operante attraverso l'attivo coinvolgimento del pubblico. Una scultura interattiva, come si suole dire. Una scultura macchina: rudimentale nel suo apparato tecnico, ma dotata di un dispositivo sonoro e vibrante che viene attivato dall'urto di una sfera metallica fatta scendere lungo un tubo. All'impatto il dispositivo si attiva generando il suono di una sirena e una vibrazione, che si trasmette al mappamondo facendolo tremare. Sulla sommità del globo terrestre, inserita capovolta nella scultura, é posta la scritta S.O.S.?. All'acronimo S.O.S. (Save Our Souls - salvate le nostre anime), che è il segnale di richiesta d'aiuto universalmente adottato, ho aggiunto un punto interrogativo. Una semplice ed ironica domanda o una reale richiesta di soccorso alle nostre vite?

    - La scultura Blablablà... din, din, din, 2002 è un'opera interattiva e sonora costituita da una parte anteriore ruotante e da un fondale sul quale si affacciano, in fotocopia, i lacerti dei volti di alcuni noti personaggi del panorama mediatico italiano. La loro scelta è simbolica: altri potrebbero esere allocati al loro posto. A vario titolo fanno parte del "blablablà" nostrano: quel bailamme che trita e ritrita parole che evaporano producendo aria mefitica. Con loro partecipano alla "festa" dei lacerti inneggianti a merci, auto, fotoromanzi, sfilate di moda, soldi: un ampio campionario delle vanità del nostro tempo. Occhi osservanti appaiono qua e là sul fondale. Chi desiderasse una salubre alternativa a questo nauseabondo blaterare, può far ruotare la parte anteriore della scultura ed esperire il melodioso din, din, din che le rondelle producono discendendo lungo le otto barre ruotanti. Sul fondale, in basso a destra, una Gioconda ridanciana, stravolta nella sua effige da una pubblicità che l'ha resa schiava, sembra intenzionata a dirci qualcosa, ma non riusciamo a percepire la sua voce: siamo sommersi dal blablablà imperante.

    I volti dei personaggi inseriti nella scultura (da sinistra a destra e dall'alto in basso) sono: Gianni Agnelli, Giuliano Ferrara, Paolo Bonolis, Silvio Berlusconi, Pippo Baudo, Stefano Gabbana e Domenico Dolce, Umberto Bossi, Maurizio Costanzo, Maria De filippi, Francesco Rutelli, Massimo D'Alema, Fabrizio Frizzi e..., e Bruno Vespa.

    - Voci[1], 2002 è un video anomalo. Non c'è praticamente nulla da vedere: è da ascoltare. In esso sono raccolti cinquantaquattro stralci di brani sonori riguardanti personalità che hanno caratterizzato il Novecento. Avrei quindi dovuto limitarmi a realizzare un lavoro di tipo prettamente sonoro: era la scelta più logica da perseguire, ma avrebbe escluso il fascino e l'ambiguità di produrre un video che rendesse vana la sua natura di strumento della visione.

    Un libro d'artista compendia ed integra la narrazione del video.

    Novembre 2002, Luigi Dellatorre

    [1] In riferimento a questo video, vedere anche il testo Voci, 2012.